Ubicato tra i comuni di La Morra e Barolo, Cerequio è considerato uno dei più prestigiosi cru del Barolo. Uno splendido anfiteatro di vigne dove suoli, esposizione e microclima concorrono a creare Barolo eccezionali. «Posizione sceltissima», come descritto nel 1880 da Lorenzo Fantini, autore della prima monografia sulla viticoltura della provincia di Cuneo, fu inserito da Renato Ratti tra i cru di «Prima Categoria» nella celebre Mappa del Barolo del 1965, base dell’odierna classificazione in MGA, ovvero Menzioni Geografiche Aggiuntive, che indica quest’area come di «assoluto prestigio».
Per la sua felice posizione, protetta dai venti, Cerequio viene definito la «Riviera delle Langhe». Qui Michele Chiarlo conduce nove ettari vitati a Nebbiolo da Barolo, di cui circa 6 acquisiti nel 1988 da una proprietà che li aveva coltivati ininterrottamente per oltre due secoli.
Dalla parcella più vecchia (1972) e molto piccola (0.9 Ha), solo nelle annate eccezionali, otteniamo il Barolo Cerequio Riserva, una piccolissima ed esclusiva gemma enologica. Immerso tra i filari, infine, sorge Palás Cerequio di Michele Chiarlo, il primo relais dedicato ai cru del Barolo, nato dal recupero di un palazzo nobiliare del Settecento.
Vitigno:Nebbiolo
Comune:Barolo e La Morra
Estensione:9 Ha
Esposizione:Sud, sud-ovest
Altitudine:320 m s.l.m.
Anno di impianto:1972-1990
Suolo:I suoli di Cerequio sono tra i più antichi delle Langhe. Di formazione Tortoniana (circa 9 milioni di anni), sono composti da marne calcareo-argillose di origine sedimentaria marina, caratterizzati da pH basici, poveri di sostanze organiche ma ricchi di microelementi quali magnesio e manganese. Donano vini di grandissimo carattere ed equilibrio: austeri, strutturati, eleganti, in armonia tra finezza e aromaticità
Certificazione:Equalitas
Core Zone Unesco:Il Cru Cerequio si trova all’interno di una delle 6 core zones che compongono il cinquantesimo sito Unesco d’Italia: I paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 2014