Cannubi è forse la collina più famosa d’Italia, il più celebre e prestigioso vigneto della denominazione Barolo. Storicamente è il più antico cru d’Italia, riconosciuto a partire dal 1752. Qui tutto è perfetto: altitudine, esposizione, suoli, giacitura e microclima regalano Barolo al vertice della denominazione.
Dal 1989, Michele Chiarlo possiede il vigneto nel cuore storico dei Cannubi (dove si trova il “ciabot”, ovvero l’antico capanno di Cannubi) in un’area di forte pendenza che, sotto la guida dell’Università svizzera di Changin, è stata terrazzata con ciglioni inerbiti. Un lavoro delicatissimo, che oggi garantisce l’integrità del terreno e combatte il dissesto idrogeologico.
Le terrazze dei Cannubi, le prime ad essere realizzate all’interno dei cru di Langa, contribuiscono a migliorare l’esposizione dei grappoli e, congiuntamente ad un’attenzione maniacale per i vigneti, donano Barolo paradigmatici.
Dall’estate 2024, il vigneto di Cannubi ospita il Cannubi Path, percorso artistico tra le vigne realizzato dal Maestro Ugo Nespolo e dedicato a Michele Chiarlo.
Vitigno:Nebbiolo
Comune:Barolo
Estensione:1 Ha circa
Esposizione:Sud, sud-ovest
Altitudine:240 m s.l.m.
Anno di impianto:1958-1990
Suolo:Mix di marne calcaree tortoniane ed elveziane a pH basico con oltre il 30% di sabbia, povero di sostanza organica, ma ricco di microelementi quali ferro e magnesio
Certificazione:Equalitas
Core Zone Unesco:Il Cru Cannubi si trova all’interno di una delle 6 core zones che compongono il cinquantesimo sito Unesco d’Italia: I paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dichiarati Patrimonio dell’Umanità nel 2014