Coltivare un territorio non significa sfruttarlo, ma custodirne la vitalità. Non solo attraverso pratiche di agricoltura sostenibile, ma atti concreti a tutela di un territorio che è patrimonio e bene comune.
Michele Chiarlo ha scelto un approccio sostenibile integrale, un’attenzione all’ambiente e al contesto produttivo che si riverbera in ogni scelta della cantina al fine di tutelare un paesaggio che è alla base stessa della qualità dei propri vini. Abbiamo messo a punto e stiamo implementando azioni e pratiche virtuose, per migliorare la sostenibilità di tutta la filiera e accrescere la sensibilità del consumatore finale, prendendoci cura del paesaggio come bene comune.
Dalla gestione dei vigneti alla cantina, dall’attenzione ai materiali impiegati alle energie rinnovabili, il nostro obbiettivo è la leggerezza: una Galassia Chiarlo sostenibile e monitorabile, il cui impatto ambientale, dalla vite al tavolo del consumatore, venga gradatamente e costantemente ridotto a favore di un’espressine sempre più autentica e in equilibrio con la natura.
“Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Così veniva definito nel 1987 il concetto di sviluppo sostenibile nel documento “Our Common Future”, conosciuto anche come “Rapporto Brundtland”, dal nome della coordinatrice della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo (WCED).
Da questa definizione embrionale, prevalentemente di matrice ecologica, il concetto di sostenibilità è stato declinato in tutte le dimensioni che concorrono allo sviluppo, dando vita ad un importante dibattito internazionale.
La sostenibilità non è quindi un concetto statico ed immutabile nel tempo, bensì un processo continuo, che deve necessariamente coniugare le tre componenti fondamentali dello sviluppo: Ambientale, Economico e Sociale. Partendo da queste basi è nato lo standard Equalitas, che riprende al suo interno l’approccio dei 3 pilastri della sostenibilità:
Per ciascuno di questi pilastri sono previsti dei requisiti oggettivi e verificabili attraverso la definizione di buone pratiche lungo tutto la filiera e di indicatori.
Tali indicatori ambientali (impronta idrica, impronta carbonica e biodiversità) servono per verificare l’impatto che le buone pratiche previste dallo standard Equalitas hanno per quanto concerne la sostenibilità; lo scopo principale non è quindi porre in competizione aziende e/o prodotti ma dare alle aziende dei parametri utili per monitorare le proprie realtà e definire ambiti di miglioramento.
Gli obiettivi aziendali sono:
Scarica e invia il modulo di segnalazione per comunicare qualsiasi problematica, reclamo o suggerimento relativo al tema della Sostenibilità. Modulo segnalazione cartacea
Il SQNPI – Sistema di Qualità Nazionale di produzione integrata, operativo dal 2016, garantisce che le aziende aderenti applichino soluzioni agronomiche e strategie per la difesa delle colture ed il controllo delle infestanti nell’ottica di un minor impatto verso l’uomo e l’ambiente, consentendo di ottenere produzioni economicamente sostenibili. Nato per promuovere e valorizzare le produzioni italiane, si distingue per la tutela ambientale, la salvaguardia del paesaggio, il benessere animale e la salute del consumatore.
Il marchio si propone come una vera e propria bandiera di qualità e sostenibilità, guidando le aziende agricole in un percorso di crescita responsabile, costituendosi come garanzia per il consumatore.
Ridurre il peso del vetro per ridurre le emissioni di CO2. Il peso della bottiglia non incide in alcun modo sulla qualità del vino, ma aumenta considerevolmente sull’impronta ambientale di una cantina. Michele Chiarlo ha deciso di adottare vetri leggeri permettendo di ottimizzare di ottimizzare i trasporti, soprattutto a lungo raggio, e ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra.
Riciclabile e riutilizzabile, a basso impatto ambientale, leggero: il cartone garantisce la massima protezione del prodotto al pari della tradizionale cassa in legno, ma permette un risparmio considerevole di risorse. Più pratico da movimentare e trasportare, Michele Chiarlo ha scelto di confezionare i vini con un packaging innovativo, segno di un di un nuovo modo di intendere e progettare la filiera vitivinicola.
Nel 2024 abbiamo installato un impianto fotovoltaico solare sul tetto della Cantina, senza alcun impatto con il paesaggio circostante. Un impianto con pannelli solari di 268KWp che permette autoproduzione di energia pulita e consente di abbassare del 50% l’utilizzo di energia da fonti fossili.
Dal 2016 le strutture produttive di Michele Chiarlo sono state sottoposte ad un profondo restyling in chiave green. La facciata delle cantine è stata ricoperta da un manto verde per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio e diminuire l’impatto paesaggistico. I giardini verticali purificano e filtrano l’aria attraverso la fotosintesi, proteggono le strutture dal sole e dalla pioggia, allungando la vita media dell’edificio e favorendo lo sviluppo delle biodiversità. La nuova copertura, crea un filtro naturale tra interno ed esterno che riduce i costi energetici e le emissioni complessive degli impianti.
Nella nostra cantina, l’innovazione è di casa, non solo in campo vitivinicolo. A Palás Cerequio, Michele Chiarlo ha installato una stazione di ricarica gratuita della rete Tesla, la casa automobilistica americana da anni impegnata nella produzione di mezzi di trasporto elettrici e sostenibili. Si tratta della prima stazione Tesla Destination Charging di Langhe Roero e Monferrato: con poche ore di ricarica potrà fornire centinaia di chilometri di autonomia. Sempre a Palás Cerequio, per gli ospiti, sono disponibili E-Bike elettriche e pedalata assistita.
La sostenibilità è bellezza. Michele Chiarlo ha scelto di valorizzare i suoi vigneti attraverso azioni volte a ridimensionare gli interventi dell’uomo sul paesaggio. All’interno della Tenuta La Court abbiamo interrato a nostre spese i tralicci elettrici e sostituito i pali in cemento con quelli in legno: un atto d’amore e di profondo rispetto per il cuore della nostra produzione di Barbera d’Asti. In tutti gli altri appezzamenti, è in atto un progressivo abbandono del cemento in favore di palizzate in acciaio corten, che riducono l’impatto visivo e contribuiscono a tutelare l’orizzonte estetico delle colline Patrimonio dell’Umanità.